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È uscito Smell Magazine n° 5

«Il secondo anno di Smell Magazine si apre con un omaggio al profumo della luce, della gioia e della solarità: quello degli agrumi. È il migliore augurio che potevamo fare a tutti i lettori e le lettrici della rivista in un anno che si carica di nuove speranze e che richiederà forse un po’ di energie supplementari. Il profumo delle esperidi può aiutarci a connetterci con la voglia di vivere, profondamente radicata in ciascuno di noi, e con la forza della natura che da sempre ci nutre e ci ispira. Gli agrumi, al centro dei primi articoli di questo numero, suggeriscono anche una connessione con il tema del corpo, della sensualità e dell’erotismo se è vero che il frutto è da sempre associato alla fertilità e alla procreazione della vita.

Toccheremo, attraverso fonti storiche, testi letterari e opere cinematografiche, il ruolo che gli odori possono giocare nella dinamica di attrazione sessuale e cercheremo gli stereotipi che si annidano dentro le nostre idee riguardo l’odore che un uomo o una donna dovrebbero indossare. Parlare di odori umani è già un atto di rottura nei confronti di un costume sociale che ci induce a nascondere il più possibile le nostre esalazioni naturali. È forse soltanto nell’intimità amorosa che questo tabù può essere violato come ci ricorda l’indimenticabile Vittorio Gassmann nel film Profumo di donna. Una pellicola tanto amata da Vero Kern, creatrice di fragranze che ricordo – a tre anni dalla scomparsa – come maestra di molti di noi che nella ricerca olfattiva hanno trovato un prelibato succo di vita.»

Dalla prefazione di Francesca Faruolo al n° 5 di Smell Magazine, rivista di arte e cultura olfattiva.
Spedizione su abbonamento postale acquistabile qui.

Hanno collaborato a questa pubblicazione:
Massimo Alfaioli, Azzurra Bergamo, Joseph Caruso, Viola Giardino, Gabriela Guidetti.
Illustrazioni: Massimo Alfaioli
Impaginazione e grafica: Tiziana Piazzi

Scopri Smell Magazine n° 2

Esce il 15 aprile il nuovo numero di Smell Magazine, la prima rivista italiana di arte e cultura olfattiva. Il trimestrale, diretto da Federica Sgaggio e Francesca Faruolo, prevede 40 pagine, rilegate in brossura, con articoli che spaziano dall’attualità alla storia, dalle materie prime del profumo al cinema. 

Ecco qualche anticipazione:

Per la rubrica Storie Naturali ci occuperemo del Narciso, fiore primaverile che ha ispirato anche la meravigliosa copertina del n° 2 disegnata da Massimo Alfaioli. L’articolo include un’intervista a Cristiano Canali e a Giuseppe Squillace, rispettivamente creatore di fragranze e storico del profumo, che ci aiuteranno ad approfondire le valenze letterarie, simboliche e creative di questo fiore.

All’arte dei futuristi italiani è dedicata un’intervista esclusiva di Federica Sgaggio a Caro Verbeek – esperta in conservazione del patrimonio odoroso – autrice di una tesi di dottorato sul movimento avanguardista italiano e la sua influenza nello sviluppo dell’arte olfattiva.

Ci occuperemo poi di un argomento di forte attualità, ossia la perdita dell’olfatto come conseguenza dell’infezione da Covid 19. “Scacco all’olfatto” è il titolo dell’articolo di Francesca Faruolo che ci darà modo di riflettere su come percepiamo gli odori e di scoprire come si svolge l’allenamento olfattivo di riabilitazione.

Affronteremo poi il tema della digitalizzazione dell’esperienza del profumo che ha subito un’accelerata in tempi di restrizioni e lockdown. Insieme ai titolari di alcune profumerie cercheremo di capire gli effetti positivi di internet, ma anche i suoi tranelli.

In questi ultimi mesi abbiamo guardato più film del solito? Non è detto che la dimensione olfattiva ne abbia risentito. Ce lo dimostra la rubrica Odorama di Gabriela Guidetti, dedicata ai film che offrono spunti di riflessione sull’olfatto. In questo numero l’autrice indaga il tema degli odori in relazione ai conflitti sociali.

Inauguriamo con questo numero anche la rubrica Il naso nei libri, con tre recensioni di Azzurra Bergamo. Libri importanti che parlano di storia della profumeria, ma anche di sociologia dell’olfatto.

Presenteremo inoltre gli studenti di Smell Atelier che hanno partecipato al concorso A Night in Perfumeland il concorso dedicato ai nuovi talenti della profumeria d’autore. Tra di loro si nasconde il vincitore o la vincitrice del concorso che sveleremo nel corso di un evento previsto nel 2021. 

Viola Giardino ci racconterà la raccolta e distillazione del basilico. Per la rubrica I nostri antenati, Francesca Faruolo introdurrà la figura di Adriano Garbini, un precursore della ginnastica olfattiva.
Avremo il consueto quiz olfattivo che vi invitiamo a risolvere. E infine, nello Spazio aperto dedicato alla voce dei lettori e dei soci, Mauro Uberti ci racconterà “La magia degli oli essenziali“.

La rivista viene distribuita solo su ABBONAMENTO
Le spedizioni avvengono una volta ogni tre mesi: il 15 gennaio, 15 aprile, 15 luglio e 15 ottobre. Eventuali numeri arretrati sono sempre recapitati alla prima data di spedizione utile.
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Il costo dell’abbonamento annuale è di € 25 per i soci in regola con la quota associativa e di € 35 per gli esterni.

Smell Magazine: Rivista di Arte e Cultura Olfattiva

Una nuova piattaforma di informazione e condivisione 

Luglio 2020: torna Smell Magazine, la rivista di arte e cultura olfattiva. Il primo numero sperimentale era uscito nel 2015. A distanza di cinque anni il progetto riprende e si rinnova su www.smellmagazine.it.

Smell Magazine è la rivista dell’associazione Orablu promotrice di Smell Festival – la prima rassegna dedicata alla cultura dell’olfatto e all’arte del profumo – e di Smell Atelier, centro di formazione e ricerca su questi temi.

Smell Magazine è l’espressione della nostra vasta comunità di soci  che sono anche autori degli articoli pubblicati. Attraverso articoli, rubriche e interviste, si propone di incoraggiare riflessioni, offrire ispirazioni e spunti critici utili a una sempre più vivida e interessante integrazione del senso dell’olfatto nell’ambito culturale e creativo. 

Dal 2010 Orablu contribuisce alla promozione della cultura olfattiva attraverso eventi, corsi di formazione e collaborazioni con partner istituzionali e privati.  Smell Magazine rappresenta un ulteriore tassello di questo percorso ostinato, ramificato, talvolta un po’ folle. È un ulteriore contesto di approfondimento e condivisione per le tante persone convinte, come noi, che quello degli odori sia un linguaggio che tutti possono contribuire a imparare e di cui è possibile servirsi in innumerevoli modi. Molti dei quali oggi ancora impensati.

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Nuovi corsi ONLINE

Quali odori hanno accompagnato le vostre lunghe giornate del Lock Down?
Personalmente, stando molto in casa, ho sofferto la mancanza di nuovi stimoli olfattivi e alla sera, prima di addormentarmi, facevo spesso un ripasso mentale degli odori che non potevo più sentire per assicurarmi di ricordarli ancora. Le mie narici erano in astinenza…
Per fortuna, appena è stato possibile, mi sono rifugiata nella sede di Smell Atelier a Verona. Già entrando sentivo nell’aria le sostanze con cui Joseph stava lavorando per preparare i kit didattici delle lezioni.

Abbiamo constatato che inviare pacchetti con le materie prime ai nostri soci sparsi in tutta Italia, era un bellissimo modo per sentirci uniti dal filo invisibile del profumo.
I CORSI A DISTANZA ci hanno aiutato e tuttora ci aiutano a COLMARE LA DISTANZA. Abbiamo così deciso di arricchire l’offerta di INIZIATIVE ONLINE dando modo a tante altre persone di partecipare.
Siamo felici di potervi finalmente presentare i corsi finora disponibili:


Giovedì 4 giugno partirà  il TRAINING OLFATTIVO organizzato in appuntamenti settimanali di 1 ora ogni giovedì dalle 14:00 alle 15:00. Un po’ come andare a yoga o in palestra! È un allenamento che ci permette di ottenere performance sensoriali sempre più soddisfacenti. Ma è anche, e soprattutto, un’educazione al sentire che ci aiuta a fare del nostro olfatto un sempre più raffinato strumento di conoscenza ed esperienza estetica. Il grande valore di questi incontri, lo ripeto sempre, sta nella CONDIVISIONE DEL PERCORSO con altri partecipanti e nella CONTINUITÀ che ci daremo. Le lezioni si svolgono in videoconferenza con un facile programma chiamato Go to Meeting (tipo Zoom). I partecipanti riceveranno a casa i kit con le sostanze che servono a svolgere le attività. Tutte le informazioni sono riportate => QUI. Se non avete confidenza con le tecnologie vi daremo tutto il supporto necessario.



Creatività e un soffio di poesia sono gli ingredienti dei workshop che da alcuni anni Joseph Caruso conduce qui a Smell Atelier. Da ora i suoi PAESAGGI OLFATTIVI si possono seguire anche a distanza scegliendo tra 4 proposte: “Ventimila leghe sotto i mari“, “Nel giardino delle esperidi“, “Flower Power” e “Nel bosco incantato“. State pensando di fare un regalo? Niente di più bello e originale! 
Il corso include 2 ore di corso individuale online in videoconferenza e un kit con le materie prime necessarie a realizzare una composizione d’atmosfera. È un’esperienza creativa e didattica allo stesso tempo che vi permetterà di conoscere alcune materie prime e capire come si possono usare per ottenere effetti espressivi. Al termine avrete il vostro profumo ambiente in formato 30 ML. Trovate tutti i dettagli =>  QUI.



Il 4 luglio partirà: LA NATURA DEL PROFUMO #1 – ONLINE, il corso di profumeria naturale di Smell Atelier. Il primo ciclo punta a sviluppare una conoscenza solida delle forme espressive classiche del profumo e ad approfondire l’immaginario legato ad alcuni generi di fragranze: esperidato, chypre, fougère, cuoiato, ambrato. Lo studio delle materie prime e la sperimentazione di blending e accordi, vi permetterà di creare fin da subito un vostro repertorio di forme utili a comporre fragranze più complesse. È prevista una quota di iscrizione più vantaggiosa per chi si iscrive entro il 14 giugno. Informazioni => QUI


Le attività in sede riprenderanno presto in una modalità compatibile con le necessarie misure di sicurezza.

Dizionario pindarico del profumo

Dall’Ars amandi allo Zen, questo insolito “dizionario pindarico” esplora i confini, le pratiche, le potenzialità creative di una sfera sensoriale – quella olfattiva – che sta avendo un ruolo sempre più importante nella cultura del XXI secolo.
Pubblicato per la prima volta dalla nostra associazione nel 2014 e più volte ristampato, il libro è oggi disponibile gratuitamente online.

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scaricalo in formato PDF

A cura di Francesca Faruolo.
Contributi di: Clara Cavinato, Cristophe Laudamiel, Francesca Gotti Michel Roudnitska, Jenny Tillotson, Marco Valussi, Roberto Dario, Renata Ashcar, Bernard Bourgeois, Giovanni Sammarco, Anna D’Errico, Francesca Faruolo, Luigi Cristiano, Giovanni Padovan, Gianni De Martino, Erika Maderna, Ermano Picco, Antonio Gardoni.

Illustrazione: Georges Bousquet – Casajordi per Smell Festival 2014

Educare l’olfatto per conoscere il mondo

L’educazione olfattiva è la disciplina che permette di affinare capacità sensoriali e cognitive legate all’olfatto promuovendo lo sviluppo di questo eccezionale strumento per conoscere e interpretare la realtà. Dovrebbe quindi entrare di diritto in quel programma di “sviluppo armonico della persona” che rappresenta l’obiettivo più elevato del nostro odierno sistema educativo.
Per comprendere meglio l’apporto di questa disciplina, possiamo far riferimento a analoghe pratiche che interessano altri sensi, già accettate e per quanto possibile integrate nei percorsi di apprendimento scolastico. L’educazione visuale, per esempio, permette di imparare a leggere un’immagine e ad acquisire competenze che l’occhio naturale non possiede, favorendo la formazione del cosiddetto “pensiero visuale”.

Allo stesso modo l’educazione olfattiva è il percorso di allenamento sensoriale che ci prepara a dare significato all’esperienza olfattiva, ad apprezzare fragranze e ogni altra forma di espressione che interessa questo senso. Può precedere l’addestramento specifico in una particolare disciplina (profumeria, enologia, ecc.), ma ha valore anche come attività fine a sé stessa. Offre infatti grandi benefici sul piano fisico, psichico e cognitivo permettendoci di sviluppare il “pensiero olfattivo”.


L’indispensabile esercizio olfattivo

Nei primi anni di vita l’esperienza con odori, aromi e profumi, serve soprattutto per imparare a “leggere” il mondo, recependo e catalogando determinate qualità dell’ambiente. Questa attività sensoriale accresce la quantità delle sinapsi prodotte dal cervello, contribuendo alla formazione dell’intelligenza in un’età in cui la corteccia è particolarmente plastica.
Tuttavia, crescendo, questa “fase sensoriale” si considera conclusa e di conseguenza diminuiscono le possibilità per ragazzi e adulti di affinare il proprio olfatto a meno di non scegliere una preciso indirizzo professionale.
Quello che si sa poco, è che il sistema olfattivo partecipa alla neuroplasticità del nostro sistema nervoso centrale, di conseguenza la pratica di odorare attivamente e le attività che coinvolgono questo senso, sono indispensabili per il suo pieno funzionamento. L’esercizio dell’olfatto ha un effetto tangibile sul nostro sistema percettivo. Per esempio, nei nasi esperti è stato riscontrato un bulbo olfattivo più sviluppato in termini volumetrici rispetto a quello delle persone che non hanno avuto una formazione specifica. Se con l’allenamento è possibile accrescere le proprie capacità olfattive, è vero anche che questo senso può atrofizzarsi come riscontrato nelle persone affette da anosmia, iposmia, problemi neurologici. Tuttavia la pratica assidua può migliorare alcune di queste condizioni e contrastare anche l’inevitabile decadimento dell’olfatto dovuto all’avanzare dell’età.

La configurazione delle sinapsi del bulbo olfattivo, che determina la nostra capacità di sentire e riconoscere gli odori, è il risultato di tutte le esperienze olfattive che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita. Di conseguenza un costante esercizio è indispensabile per mantenere sana e attiva questa facoltà sensoriale non solo nel corso dell’infanzia, ma per tutto l’arco della nostra vita.

L’olfatto e lo sviluppo della persona

L’educazione olfattiva, indirizzata a una popolazione eterogenea di persone è un percorso ancora in parte inedito e inesplorato. La sua efficacia, per lo meno all’inizio, si misura non tanto in termini di “prestazione” (hard skills), ma come beneficio psico-fisico e maturazione di qualità e disposizioni personali (soft-skills).

Ci trasmette l’attitudine e soprattutto il potere di valutare in autonomia ciò che sentiamo, di prendere fiducia nelle nostre competenze, prima di tutto quelle naturali, e avere totale padronanza nell’espressione verbale che ci permettere di portare la nostra personale esperienza sul piano della condivisione e della comunicazione.

In questo approccio, non rivolto all’addestramento in un determinato settore ma allo sviluppo di questa sfera percettiva in generale, l’attenzione si sposta dalla classificazione tassonomica degli odori, alla nostra esperienza con gli odori. Riconoscere e nominare una grande quantità di sostanze odoranti testimonia senz’altro l’efficacia del nostro esercizio, ma è ancora più importante imparare sentire aromi e profumi nella loro ricchezza di sfaccettature, e affinare una strategia linguistica per esprimere percezioni che, nel caso dell’olfatto, sono sempre intrise di ricordi ed emozioni soggettive.

Nelle sessioni di educazione olfattiva di Smell Atelier che ho l’onore di presiedere, la prima cosa che viene trasmessa è che tutte le percezioni hanno uguale dignità. Una sommelier giustamente mi ha chiesto: “Ma allora qualsiasi cosa io senta va bene?”. Per noi si. Ciò che conta è saper giustificare.

È importante sottolineare che l’educazione olfattiva non è una pratica legata alla conoscenza scientifica di un oggetto (un vino, un profumo, un miele) e non è ancora protesa all’individuazione di una verità unanimemente condivisa (“è un Chianti”). Ma è un esercizio del sentire, una ricognizione delle qualità spesso non misurabili, potremmo dire atmosferiche, della realtà che si offrono al nostro intelletto come impressioni olfattive e insieme mnemoniche ed affettive.

L’olfatto e la sfida della complessità

Come disciplina, l’educazione olfattiva prende dunque una strada diversa da quella seguita dai percorsi di addestramento mirati a conseguire competenze in specifiche discipline quali profumeria, enologia, birrologia, analisi sensoriale ecc.
La rigida metodologia di stampo scientifico di queste ultime impone che l’individuo si faccia da parte perché le istanze soggettive interferiscano il meno possibile nell’analisi. L’educazione olfattiva è invece rivolta allo sviluppo della persona e pertanto il contributo individuale è il più possibile valorizzato e integrato in un processo di conoscenza che riguarda sì l’oggetto “odore”, ma in relazione alla nostra specificità percettiva, cognitiva, culturale, nonché all’ambiente in cui ci troviamo.

Miliardi sono le molecole odorose, naturali o prodotte dall’uomo, che possiamo sentire singolarmente o più spesso combinate tra loro in miscele complesse. L’educazione olfattiva ci mette nella condizione di cogliere la ricchezza di questo mondo eterogeneo, di apprezzarne le diverse sfumature, di rispettare sensibilità che non collimano con la nostra, imparando a gestire la complessità.
L’acquisizione di maggior velocità nel riconoscere gli odori, la capacità di usare un linguaggio sia analitico sia evocativo, lo sviluppo di una particolare forma di immaginazione, quella olfattiva, sono ulteriori apprezzabili benefici della pratica.

Per questo, insieme a libri, matite, fogli, colori, strumenti musicali, lavagne digitali e ai computer sarebbe bello vedere un giorno apparire tra i materiali scolastici anche degli “olfattori”, ovvero biblioteche di odori, a uso delle giovani generazioni.

[Articolo originalmente pubblicato in inglese su: magazine.moellhausen.com]

Smell Atelier a Milano

Domenica 13 ottobre dalle 15:30 alle 17:30 Smell Atelier arriva  a Milano ospite del nuovo spazio dedicato ai profumo “Aquacosmetics The Experience” in Corso di Porta Ticinese 62. 

Proporremo una puntata del ciclo Fleurs! La vita alchemica dei fiori dedicata interamente alla Rosa.  Ripercorreremo la storia e la simbologia di questo fiore, scoprendo i diversi significati nascosti tra i suoi petali odorosi. Con l’ausilio di essenze e materie prime entreremo nel laboratorio chimico della natura, per comprendere che cosa rende il profumo della rosa tanto distintivo. Ci soffermeremo quindi sulle interpretazioni che i profumieri hanno saputo dare di questo fiore, contribuendo a perpetuare e rinnovare il suo mito nel corso del tempo.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:  € 20 soci Orablu. Per gli esterni la quota è addizionata dell’iva al 22%.

Per prenotare il proprio posto è necessario compilare il → form di iscrizione e inviare il bonifico della quota seguendo le istruzioni riportate su → modalità di pagamento.